Alla ricerca di nuovi progetti per il rilancio globale del CSI



La lunga volata verso il nuovo quadriennio sportivo è cominciata di fatto con l’incontro Interregionale Abruzzo – Lazio – Marche – Umbria svoltosi nello scorso week-end a Frascati

“Prendi il largo”, questo il titolo della due giorni, a cui hanno partecipato dirigenti di comitato e di società sportiva ai vari livelli, più gli amici provenienti da Padova e Potenza, che rappresenta un auspicio affinché Il CSI alzi le vele per rilanciare il proprio appeal verso la popolazione sportiva e la propria credibilità presso le varie sedi istituzionali di riferimento.

Le riflessioni fatte in questi giorni hanno toccato tre punti fondamentali: la formazione dei dirigenti, con il contributo di Maria Cinque, presidente del corso di laurea in scienze dell’educazione alla Lumsa; il rilancio del volontariato, a cui è stata dedicata la tavola rotonda moderata da Donato Mosella, a cui hanno partecipato Marco Morelli, direttore Fondazione Cittadinanza Attiva, Raniero Regni, docente di Pedagogia sociale alla Lumsa, e il consigliere nazionale Daniele Tassi; la verifica del percorso interregionale 2016/20 unitamente a indicazioni e proposte sul cammino futuro, con l’intervento dei rappresentanti di comitato, tra cui naturalmente il nostro presidente Daniele Pasquini e il presidente regionale Daniele Rosini.

Il punto di partenza è che, come Associazione non più di ispirazione, bensì di animazione cristiana, il CSI vuole e deve essere un tutt'uno con la Chiesa, promuovendone i valori.
Ma non basta. Bisogna lavorare per colmare la povertà educativa tuttora esistente e valorizzare la funzione sociale dello sport.
Per arrivare a tanto è necessario innanzitutto fare rete, mettere in comune idee, esperienze, contatti e tutto ciò che può essere utile per far evolvere le strategie associative in forma creativa e realizzare dei momenti rigeneranti per tutti gli operatori.
Parlare di volontariato, oggi, può sembrare una provocazione forte. D’altra parte, il problema non si può porre solo in termini di retribuzione. Prima ancora, vanno trovate le giuste leve motivazionali e quindi dare responsabilità a chi si offre di collaborare con le strutture associative, per poi possibilmente arrivare ad un riconoscimento dell’attività svolta, quale ad esempio l’acquisizione di crediti e di un curriculum certificato spendibili in ambiti da individuare.

Altro punto fondamentale è il recupero del rapporto fra sport e cittadinanza, nel quale si intersecano i temi dell’appartenenza e della partecipazione, dell’esercizio dei propri diritti e doveri.
In sintesi, è il concetto di cittadinanza attiva, per il quale ognuno di noi diventa protagonista della comunità di cui fa parte, propone, si dà da fare, e cerca di estendere questa cittadinanza ad altri soggetti.
Il problema è che ora il volontariato è in crisi, e nello sport è perlopiù occasionale, incentrato sui grandi eventi. Ecco allora la priorità di studiare nuove formule di partecipazione e di trovare i meccanismi per affascinare le persone, per stimolarne la passione e, ancor di più, la vocazione per questo tipo di attività, mettendo al centro la mission dei valori.
Sembrerebbe scontato affermare che il tutto deve partire da una attenta valutazione delle risorse umane a disposizione, per poi dar luogo a piani di formazione e informazione a carattere ricorrente, che facciano sentire la persona al centro del progetto. Anzi, dei singoli progetti che andrebbero predisposti nei riguardi della scuola, dell’università, delle parrocchie e anche dei grandi circoli sportivi.


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L’incontro di Frascati è stato rilevante anche per festeggiare il decennale di attività del Centro Sportivo Santa Lucia Filippini, presieduto da Donato Mosella, a cui fa capo anche il Centro Zona del CSI Roma per l’area dei Castelli Romani. Una struttura mirabile per organizzazione e architettura, la cui grande vocazione sociale, perfettamente coniugata con l’alta professionalità del servizio, la porta ad essere punto di riferimento imprescindibile per la città e i dintorni.

In questa due giorni, sono stati anche ricordati Gabriele Pieralisi, ancor giovane dirigente del CSI di Jesi, e Vittorio Ferrero, con la consegna alla famiglia del discobolo al merito sportivo. A quest’ultimo avvenimento dedichiamo un articolo a parte.

Da segnalare, infine, la partecipazione del Sindaco di Frascati Roberto Mastrosanti, che ha seguito a lungo i lavori della tavolla rotonda sul volontariato, compiacendosi per l’impostazione data dal CSI ai lavori dell’Incontro Interregionale e per l’attenzione prestata a un tema delicato quale è, per l’appunto, quello del volontariato, che anche a suo avviso soffre di carenze, considerando anche il fatto che la cultura odierna ci porta sempre più verso l’individualismo. “Lo sport – ha detto – può dare qualcosa nel trasferimento di valori sociali sani, come il CSI fa da sempre. E questa è la strada giusta da seguire per prendere le distanze dai modelli non sempre edificanti dello sport di vertice.”

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